giovedì 6 ottobre 2016

Comunicato stampa


Consiglio comunale: discusse tre interrogazioni e approvata mozione con cui si punta ad abbattere il limite dei 50 metri quadrati e a snellire le procedure per l’apertura di attività di somministrazione nel centro storico

Il Consiglio comunale di Caltagirone, nel corso della seduta di ieri sera, ha trattato tre interrogazioni e una mozione. Si tratta delle interrogazioni di Vincenzo Gozza, che ha reclamato “decisi interventi per la manutenzione ordinaria delle rete fognaria”, chiesto “che sia effettuata in modo costante l’attività di scerbatura nella via Garibaldi, in località San Bartolomeo” e “che sia arrestato il degrado urbano e siano ripristinate le necessarie condizioni di sicurezza in Via Provvisoria 54, nel quartiere San Pietro, dove si trova un immobile abbandonato”. Ha risposto il vicesindaco Sergio Gruttadauria, illustrando “le iniziative assunte dall’Amministrazione – per esempio la gara per la pulizia delle caditoie occluse, o l’eventuale intervento in danno del proprietario dell’immobile fonte di pericoli – per porre fine alle problematiche lamentate e andare incontro ai cittadini”. Ma Gozza si è dichiarato “insoddisfatto” per le risposte alle prime due interrogazioni, invocando, fra l’altro, “maggiore vigilanza sull’operato degli uffici competenti”. L’assise ha poi approvato, all’unanimità dei presenti, una mozione sulle attività di somministrazione nel centro storico, frutto dell’unificazione delle due – l’una presentata da Simone Amato e altri, l’altra avente come primo firmatario Antonino Montemagno, con cui si impegnano il sindaco e la Giunta “a predisporre gli atti amministrativi utili e idonei all’eliminazione del limite della superficie utile di somministrazione non inferiore ai 50 metri quadrati e all’utilizzo della Scia (Segnalazione certificata inizio attività), senza più prevedere il rilascio dell’autorizzazione, per l’apertura delle nuove attività che somministrano alimenti e bevande nel centro storico”. In sostanza, col documento in questione, si vuole indurre l’Amministrazione “a far venire meno il vincolo dei 50 metri quadrati”, come ha sottolineato Amato, e “a sburocratizzare e snellire le procedure”, come ha rilevato Montemagno. Sull’argomento si è registrata la convergenza “bipartisan” di tutti i consiglieri, alcuni dei quali si sono mostrati in disaccordo, però, sul giudizio in ordine al limite, che adesso si intende superare, posto sei anni fa dal Consiglio. Per Lara Lodato, Roberto Gravina e Oriella Barresi si sarebbe trattato di una decisione incomprensibile e dannosa imputabile alla maggioranza consiliare di sei anni fa, mentre per Vincenzo Di Stefano la valutazione degli atti del passato andrebbe necessariamente contestualizzata alle necessità del tempo. Aldo Lo Bianco ha sollecitato “il rilancio dell’intero centro storico”. Trattandosi di una mozione d’indirizzo, “il documento – ha spiegato il vicesindaco Gruttadauria a margine della seduta – sarà oggetto della massima attenzione da parte dell’Amministrazione affinché siano assunte le decisioni più in linea con le esigenze del centro storico”. In apertura dei lavori, attraverso specifiche comunicazioni, i consiglieri avevano puntato i riflettori su alcuni argomenti: la prossima apertura, nel quartiere San Giacomo, di un secondo centro di accoglienza per migranti, a cui Lo Bianco si era detto contrario; l’esigenza, sostenuta da Di Stefano (che ha presentato un’interrogazione sul tema), di salvaguardare la positiva esperienza dell’istituto musicale “Pietro Vinci”; il permanere del mancato funzionamento degli ascensori nelle scuole e “il mancato avvio dell’assistenza igienico personale” per i disabili (Marco Failla); “la sospensione, da parte dell’Amministrazione”, definita da Gravina “molto grave”, del servizio di trasporto delle persone disabili “da” e “per” il centro Aias, e la possibilità, su cui aveva insistito Andrea Bizzini, “che venga devoluto un gettone di presenza alle popolazioni dell’Italia centrale colpite dal terremoto”. L’assessore a Welfare Concetta Mancuso ha evidenziato “la priorità riconosciuta dall’Amministrazione al contratto per la manutenzione degli ascensori”, lamentando però “la mancata collaborazione di alcuni presidi” e, infine, annunciando “la volontà di destinare risorse, appena possibile, anche per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione”. “Si è trattato di una seduta partecipata e proficua – ha commentato il presidente Massimo Alparone – in cui il Consiglio, superando la logica delle appartenenze, ha dimostrato maturità e senso di responsabilità nell’approvazione di una mozione nell’interesse superiore della città e delle sue attività produttive”. Prossima seduta alle 20 di lunedì 10 ottobre.
Caltagirone, 6 ottobre 2016


UFFICIO STAMPA


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