mercoledì 5 aprile 2017

Consiglio comunale: ok a ordine del giorno contro i 15 licenziamenti al Consorzio di Bonifica e alla mozione per dichiarare Caltagirone “Città No Muos”


Il Consiglio comunale, nel corso della seduta di lunedì 3 aprile, oltre ad avere assunto un’inequivocabile posizione sul femminicidio che ha profondamente turbato la comunità calatina (leggi comunicato del 4 aprile 2017), si è occupato di altri argomenti. In particolare, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno contro il licenziamento di 15 dipendenti avviato dal Consorzio di bonifica 7 di Caltagirone. Nel documento si sottolinea che “ciò indebolisce ulteriormente il nostro tessuto sociale, già duramente provato da una grave e perdurante crisi economica, determinando pesanti risvolti sociali. Si auspica, pertanto, che il Governo regionale trovi soluzioni immediate per interrompere la procedura avviata dal Consorzio e modificare l’articolo 47 della legge regionale n. 9 del 2015, che prevede la riduzione a scaglioni della contribuzione da parte della Regione alle spese di sostentamento dei consorzi, innescando un meccanismo perverso tra aumento del debito e incremento del costo del servizio irriguo”. Infine, l’ordine del giorno impegna il sindaco “a porre in essere gli interventi e le iniziative del caso, coinvolgendo i Consorzi di Catania, Ragusa, Enna e Siracusa”. Il vicesindaco Sergio Gruttadauria ha ricordato “le iniziative e la richiesta di incontro con l’assessore regionale Antonello Cracolici, avanzata dal sindaco Gino Ioppolo”. L’assise si è poi occupata, approvandolo all’unanimità con alcuni emendamenti, del regolamento sul sistema dei controlli interni secondo quanto previsto dalla legge 2013 del 2012, illustrato ampiamente dal segretario generale, Carolina Ferro. Ok unanime pure alla mozione, primo firmatario Andrea Bizzini, condivisa dai capigruppo insieme a numerosi emendamenti proposti dal Movimento 5Stelle, dai gruppi “Per la città che vogliamo”, “Caltagirone Bene in Comune”, “Caltagirone Domani” e Forza Italia, che impegna il sindaco e la Giunta: “A dichiarare Caltagirone Città No Muos e pertanto contraria alla presenza dell’impianto militare Muos di Niscemi; ad apporre la dicitura di <Caltagirone Città No Muos> sulla cartellonistica stradale delle principali vie d’ingresso della città; a promuovere un coordinamento di Comuni che vogliano, con mezzi legali, continuare ad opporsi al Muos; a prevenire i rischi per la salute umana affidando il monitoraggio continuo dei campi elettromagnetici all’Arpa e coinvolgendo pure un Ateneo prestigioso; a installare rilevatori di onde elettromagnetiche per verificare la pericolosità delle emissioni; ad autorizzare, il 27 maggio, in concomitanza col G7 di Taormina, la realizzazione, a titolo gratuito ad opera della famiglia Russo, di una luminaria con la scritta No Muos e disegni tipici; a coinvolgere l’Osservatorio comunale sulla sanità (di cui entri a far parte una rappresentante delle Mamme No Muos) affinché compia un monitoraggio costante su eventuali aumenti di casi di malattie e decessi imputabili all’esposizione, frequente e diretta, al fascio principale emesso dalle parabole Muos”. 
In apertura, con apposite comunicazioni i consiglieri avevano sottolineato alcune problematiche: “La mancata concessione del salone di rappresentanza ai Geometri per un convegno” (Roberto Gravina); “il permanere dell’uso del furetto nel nostro territorio”, ritenuto “inopportuno” da Lara Lodato “perché riduce la possibilità di ripopolamento dei conigli” (ma Sergio Domenica ha affermato che”il furetto non c’entra con la malattia che sta falcidiando questi animali”); l’emergenza che investe i diversabili, “ancora privati del servizio di trasporto da e per il centro Aias” (Aldo Lo Bianco); “gli ulteriori ritardi della Giunta nell’approvazione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, mentre si succedono onerosi incarichi esterni, per ultimo quello a uno studio legale” (Vincenzo Di Stefano). Gruttadauria ha risposto, sulla concessione del salone, dicendo che “esso non è stato assegnato perché si trattava di un corso (mai assegnato per ciò anche in passato) e non di un convegno, e sul trasporto - diversabili (110mila euro) che “nel prossimo bilancio cercheremo adeguate soluzioni”. Il vicesindaco ha evidenziato “il costante attivismo per fare in fretta e bene sull'ipotesi di bilancio riequilibrato e la necessità, con l’incarico legale, di trovare soluzioni al problema dei 25 milioni di euro residuati dal dissesto”.
Caltagirone, 5 aprile 2017

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Comunicato femminicidio, la ferma condanna della città: iniziative in Consiglio, una panchina dipinta di rosso e stasera fiaccolata per dire no alla violenza Il sindaco Ioppolo: “Parta dai comportamenti quotidiani la rivoluzione delle coscienze”. Il presidente Alparone: “Impegno a tenere ancora più alta la guardia”


            Dopo il femminicidio di Patrizia Formica, avvenuto all’alba di ieri, Caltagirone, oggi, si è svegliata con una grande tristezza, ma anche col desiderio di reagire e di lanciare un chiaro, inequivocabile messaggio contro la violenza. Organizzata, per stasera 4 aprile, una fiaccolata, con partenza alle 20,30 dal piazzale antistante la Chiesa di San Pietro (nel quartiere in cui era nata Patrizia) e conclusione in piazza Umberto. Il corteo sarà aperto dal vescovo Calogero Peri, dal sindaco Gino Ioppolo e dalle altre autorità.
            “Al di là dell’oggettiva e inaudita gravità di questo episodio – sottolinea Ioppolo – resta il fatto sociale rappresentato dall’inqualificabile, e purtroppo frequente, violenza contro le donne, che induce tutti a riflettere e a reagire con fermezza. Il valore inestimabile della vita umana in se stessa va difeso e garantito sopra ogni cosa. In segno di decisa condanna, costante memoria e monito, dipingeremo di rosso una delle panchine della centrale piazza Umberto. Ma è dai comportamenti quotidiani di ciascuno di noi – conclude il sindaco – che deve partire una significativa ed efficace rivoluzione delle coscienze affinché accadimenti come questo non si ripetano”.
            Ieri sera il Consiglio comunale ha aperto i propri lavori osservando un minuto di silenzio in memoria di Patrizia Formica, associandosi così al dolore dei familiari. Tutti i consiglieri hanno indossato un fiocco rosso appuntato agli abiti. Il presidente Massimo Alparone ha esternato la commozione e la riprovazione dell’intera assise “per l’ennesimo atto di incredibile violenza commesso nei confronti di una delle risorse più preziose: la donna. Ancora più alta – ha aggiunto – sarà la nostra attenzione, con la collaborazione di tutte le autorità, perché simili atti, privi di ogni senso di umanità, non vengano più commessi”. Letto, inoltre, un documento a sostegno di una petizione promossa anche in questo territorio per l’inasprimento delle pene in caso di femminicidio e approvata all’unanimità la mozione di Maria Di Costa, così come emendata dalla conferenza dei capigruppo, per l’adesione alla campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne “Posto Occupato”.
            Caltagirone, 4 aprile 2017

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